12/17/2024|eredita
Indice dei Contenuti
In Italia, le Imposte di successione si applicano sul trasferimento dei beni di una persona deceduta ai suoi eredi o legatari. Tuttavia, queste tasse non sono sempre dovute: si pagano solo quando il valore ereditato supera determinate soglie (le cosiddette franchigie), e l'aliquota varia dal 4% all'8% a seconda grado di parentela.
Il 1° gennaio 2025, è stata introdotta una novità importante che cambia radicalmente il meccanismo di pagamento: adesso l'imposta deve essere calcolata e liquidata direttamente dagli eredi, entro 90 giorni dalla dichiarazione.
In questa guida troverai spiegazioni semplici ma precise su quando si paga la tassa di successione, come calcolarla, chi è esente e cosa succede in caso di beni specifici come immobili, gioielli, titoli o denaro contante.
L'imposta sulle successioni è regolata dal Decreto Legislativo n. 346/1990 e si applica a tutte le eredità che prevedono il trasferimento di beni (immobili, conti, gioielli, partecipazioni, ecc.) da un defunto ai suoi successori.
I soggetti interessati possono essere:
La base di calcolo è l'asse ereditario netto: cioè il totale del patrimonio ereditato meno debiti e spese deducibili (come spese funebri fino a €1.032,91 secondo l'articolo 8 del D.Lgs. 346/1990).
Fino al 2024, l'imposta veniva calcolata direttamente dall'Agenzia delle Entrate e doveva essere versata entro 60 giorni dalla notifica dell'avviso di liquidazione.
Ma a partire dal 1° gennaio 2025, con l'entrata in vigore del D.Lgs. 139/2024, cambia tutto:
Nuovo sistema di autoliquidazione (dal 2025)
Nota pratica: questo significa che sarà importante rivolgersi a un professionista (notaio o consulente) per non sbagliare i conteggi o i termini.
Non tutti gli eredi sono tenuti a pagare l'imposta di successione. La legge italiana prevede diverse esenzioni e franchigie, pensate per tutelare i familiari più stretti e casi particolari.
Ecco i principali casi in cui la tassa di successione non si paga:
Secondo l'articolo 2, comma 48, del D.L. 262/2006:
Erede | Franchigia esente da imposta | Aliquota |
Coniuge o figli | €1.000.000 per ciascuno | 4% |
Fratelli e sorelle | €100.000 per ciascuno | 6% |
Altri parenti fino al 4° grado | Nessuna franchigia | 6% |
Altri soggetti | Nessuna franchigia | 8% |
Se il valore ereditato è inferiore alla franchigia, non si paga nulla.
2) In caso di beni o situazioni particolari
L'articolo 3 del D.Lgs. 346/1990 stabilisce che l'imposta non è dovuta anche nei seguenti casi:
L'importo da pagare dipende da due fattori principali: il valore ereditato e il grado di parentela con il defunto.
Esempio pratico: Se un figlio eredita €1.200.000, la franchigia copre €1.000.000. L'imposta si applica solo sui €200.000 restanti → 4% = €8.000 da pagare.
Il calcolo si basa su tre passaggi principali:
1) Determinare l'asse ereditario
Comprende tutti i beni lasciati dal defunto:
Si sottraggono eventuali passività deducibili:
2) Applicare la franchigia
Ogni erede ha la sua soglia esente. Se l'eredità rientra nella franchigia, non si paga nulla.
3) Applicare l'aliquota
Si calcola l'imposta sulla parte eccedente la franchigia, con la percentuale prevista per ciascun grado di parentela.
Esempio: Un figlio eredita €1.500.000
La tassa di successione per i figli è spesso azzerata grazie alla franchigia:
Esempio: Un genitore lascia €4.000.000 a 4 figli → ciascuno riceve €1.000.000 → nessuna imposta dovuta.
Quando si eredita un immobile, oltre all'imposta di successione si pagano due tasse aggiuntive previste dal D.Lgs. 347/1990:
Agevolazione "prima casa"
Se l'erede possiede i requisiti previsti dalla Legge 342/2000 (residenza, nessun’altra proprietà), entrambe le imposte si riducono a €200 ciascuna.
Valore catastale
Per calcolare le imposte sugli immobili non si usa il valore di mercato, ma quello catastale, cioe’ si aggiunge il 5% alla rendita catastale dell'immobile, e si moltiplica per:
Questo sistema rende la tassazione molto più favorevole rispetto al valore reale di mercato.
Per “beni mobili” si intendono:
I beni mobili rientrano a pieno titolo nell'asse ereditario.
Secondo l'articolo 7 del D.Lgs. 346/1990:
Esempio: Se il patrimonio netto è di €1.000.000 → valore presunto dei beni mobili = €100.000 → tassazione secondo l'aliquota prevista per ciascun erede.
Se hai ereditato opere d’arte, titoli azionari, gioielli o pietre preziose, è utile richiedere una valutazione professionale per dichiarare un valore realistico, evitare di pagare più del necessario e semplificare eventuali divisioni tra eredi.
Gestire un'eredità comporta spesso costi imprevisti: imposte, spese notarili, divisioni tra eredi. In questi casi, vendere diamanti o gioielli ereditati può essere una scelta utile e razionale per coprire le spese di successione.
Ecco quando può essere vantaggioso:
Attenzione: prima di vendere, assicurati di conoscere il reale valore di mercato. Una stima certificata da gemmologi esperti è sempre consigliata.
No, non è obbligatoria se l'eredità include solo beni mobili al di sotto di €100.000 e non ci sono immobili.
Sì, ma rinunci a tutto (beni e debiti). La rinuncia deve essere fatta dal notaio entro 10 anni.
No, non ai fini dell'imposta di successione, ma potresti evitare l'IMU e risparmiare su manutenzione e spese.
No, le polizze vita non rientrano nell'asse ereditario se il beneficiario è nominato nel contratto.
Si applicano sanzioni dal 30% al 120% dell'imposta dovuta, più interessi di mora.
Sì, hai 60 giorni dalla notifica per presentare ricorso presso la Commissione Tributaria.
Capire come funziona la tassa di successione in Italia è fondamentale per evitare sorprese, errori o costi evitabili. Le nuove regole sull'autoliquidazione rendono ancora più importante informarsi per tempo, soprattutto se l'eredità include immobili, gioielli o beni di valore.
Conoscere franchigie, scadenze e agevolazioni ti aiuterà a pianificare in modo consapevole e a gestire il passaggio generazionale con più serenità.
Hai ereditato gioielli o diamanti?
Se hai ricevuto gioielli di famiglia o pietre preziose in eredità e vuoi capirne il valore reale, puoi richiedere una valutazione gratuita e senza impegno. Una stima professionale può aiutarti a decidere se conservarli, venderli o usarli per coprire eventuali spese della successione.
Richiedi oggi stesso una valutazione gratuita con Auctentic e scopri quanto possono valere i tuoi gioielli.