12/21/2025|diamanti

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I diamanti cognac e champagne sono espressioni sofisticate di una stessa famiglia: diamanti brown, ovvero diamanti marroni. Nel mondo dei diamanti colorati occupano una posizione particolare. Apprezzati per la loro eleganza discreta e la capacità di dar forma ad un fascino meno ostentato rispetto ai colori più celebri, rappresentano una scelta consapevole per chi riconosce il valore del lusso silenzioso.
Questo articolo intende offrire una visione chiara e autorevole sulla loro bellezza, sul loro significato e sulle peculiarità che ne determinano il valore.
Un diamante brown è un diamante naturale che presenta una colorazione marrone più o meno intensa. A differenza di altri colori che distinguono i diamanti colorati, come il blu o il rosa, il marrone non deriva dalla presenza di elementi chimici estranei (come il boro o l’azoto), bensì da deformazioni strutturali avvenute durante la formazione del cristallo. Questo fenomeno, noto come “plastic deformation”, influenza il modo in cui la luce attraversa la pietra, generando sfumature marroni che possono variare dal beige chiaro fino a tonalità scure e intense.

Il significato dei diamanti marroni risiede nella loro capacità di conferire un senso di equilibrio e solidità, esprimendo un legame profondo con la natura e con ciò che è essenziale.
Il GIA (Gemological Institute of America) classifica i diamanti marroni all’interno del sistema dei diamanti fancy color, valutando tre parametri fondamentali: sfumatura (hue), tonalità (tone) e saturazione (saturation). La classificazione va da Faint (chiarissimo) a Fancy Vivid (colore molto luminoso e vivido). I termini “champagne” e “cognac” , evocativi di uno stile di vita sofisticato e lussuoso , non sono categorie ufficiali della GIA ma terminologie di settore utilizzate nel commercio.
Nello specifico:

Altro sistema di classificazione del colore Argyle è la scala Argyle, sviluppata dalla storica miniera australiana. Per i diamanti marroni, la scala Argyle definisce l’intensità cromatica utilizzando una scala che va da C1 a C7; all’aumentare del numero cresce l’intensità del colore.
L’utilizzo specifico della lettera C fa da complemento alla tradizionale scala D-Z con cui il GIA classifica i diamanti non colorati.

Discreti, raffinati e poetici, i diamanti champagne rappresentano l’estremità più luminosa dello spettro marrone. Il loro colore varia dal beige chiaro al marrone tenue, spesso con riflessi dorati o mielati. Nella scala Argyle, corrispondono generalmente alle gradazioni C1 e C2.
Queste pietre sono particolarmente apprezzate nella gioielleria di alta gamma per la loro eleganza sobria e per la capacità di armonizzarsi con montature sofisticate in oro rosa o platino. A differenza dei diamanti incolori, il diamante champagne non cerca la perfezione assoluta della trasparenza, ma offre un calore visivo che lo rende particolarmente adatto ai gioielli senza tempo, volti a trascendere le mode passeggere, e a creazioni dal carattere intimo e personale.
Salendo lungo la scala cromatica, incontriamo i diamanti cognac, caratterizzati da una tonalità di marrone più intensa e saturo, talvolta con sfumature aranciate o ambrate. Queste pietre, spesso classificate come C3, C4 o superiori, evocano la profondità e la ricchezza cromatica del celebre distillato da cui prendono il nome.
Il diamante cognac è meno luminoso rispetto allo champagne, ma offre una presenza più marcata e una forte identità visiva che ben si sposa con montature classiche in oro giallo. È una scelta che riflette sicurezza di sé e un gusto consapevole e maturo.
Nel panorama dei diamanti colorati, i diamanti marroni occupano una posizione distinta. Rispetto a colori estremamente rari come il rosso, il blu o il verde intenso, il marrone è generalmente più accessibile. Tuttavia, all’interno della categoria, il valore dei diamanti brown varia sensibilmente in base alla tonalità, alla purezza, al taglio e alla dimensione.
Indicativamente:
Il prezzo del diamante brown non è quindi uniforme; il suo valore riflette una combinazione di fattori in cui il colore gioca un ruolo centrale, senza essere l’unico elemento determinante.

Nel corso della storia recente, diversi diamanti marroni di grandi dimensioni hanno attirato l’attenzione di collezionisti e istituzioni. La miniera di Argyle, in Australia, è stata una delle principali fonti di diamanti brown di qualità, producendo pietre notevoli per dimensione e uniformità cromatica.
Alcuni diamanti marroni di oltre 50 carati sono stati esposti in musei o venduti in aste internazionali, contribuendo a ridefinire la percezione di queste gemme un tempo considerate “secondarie” in quanto meno rare. Di seguito alcuni diamanti marroni entrati nella storia.


I diamanti cognac e champagne raccontano una storia diversa del lusso: meno immediata, ma più profonda. Comprendere il significato di un diamante brown e apprezzarne il valore significa riconoscere la bellezza della varietà naturale e l’importanza di una scelta consapevole. In un mondo in cui l’eccesso spesso prevale, i diamanti marroni rimangono simboli di equilibrio, gusto senza tempo e trasmissione di valore e stabilità.
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Un diamante brown è un diamante marrone naturale. Champagne e cognac sono denominazioni commerciali che indicano, rispettivamente, tonalità più chiare e più scure del marrone.
Le diverse sfumature dipendono dal grado di deformazione del cristallo durante la formazione e da come la struttura interna interagisce con la luce.
Sono più comuni rispetto a colori come rosso o blu, ma esistono comunque esemplari rari per intensità, dimensione e qualità.
Il colore determina gran parte del valore: tonalità più pure, equilibrate e piacevoli sono generalmente più apprezzate e meglio valutate.