L'Eredità: Il delicato percorso della divisione tra fratelli

3/11/2024|eredita

L'Eredità: Il delicato percorso della divisione tra fratelli

L'eredità costituisce una fase estremamente delicata della vita familiare che, prima o poi, quasi tutti siamo chiamati a confrontare. Il  genitore che viene a mancare lascia dietro di sé non solo il vuoto insostituibile della sua assenza, ma anche un intricato labirinto di beni e ricordi, aprendo cosi un capitolo delicato e complesso per chi rimane.

L'amaro dolore della perdita si intreccia con la necessità di affrontare questioni pratiche e burocratiche. Spesso, questa fase coinvolge la divisione dell'eredità tra i figli del defunto o della defunta, un processo che può rivelarsi tanto oneroso quanto emotivamente impegnativo. 

Spesso il concetto di eredità è associato a proprietà immobiliari e somme di denaro, ma oggi, sempre più spesso, ci troviamo di fronte a una realtà in cui oggetti di valore affettivo e monetario, come gioielli o orologi, sono parte integrante dell'eredità.
In questo contesto, i gioielli ereditati emergono come tesori carichi di significato ma, al contempo, fonte potenziale di tensioni e conflitti tra gli eredi.


Gioielli: Pregiati beni mobili carichi di significato

I gioielli e altri beni di valore, come orologi o arredi di prestigio, sono considerati beni mobili in quanto facilmente trasportabili e, ai fini della divisione di un’eredita, fanno parte del cosiddetto “asse ereditario” o “attivo ereditario” assieme ai beni immobili (case e terreni). 

Il Percorso della Divisione: Con o Senza Testamento?

La presenza o l’assenza di un testamento rappresenta un aspetto cruciale ai fini del destino degli averi ereditati. 

Le disposizioni contenute  nell’eventuale testamento saranno il punto di riferimento principale per la divisione dei beni. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la presenza di un testamento non sempre garantisce una distribuzione equa. In alcuni casi, i contenuti del testamento potrebbero risultare ingiusti o sfavorevoli per alcuni eredi, aprendo la possibilità di impugnarlo legalmente.

In assenza di testamento, la legge italiana interviene per stabilire le linee guida della divisione ereditaria. La ripartizione dei beni tra i fratelli è un processo che richiede sensibilità e attenzione, al fine di garantire una divisione che rispecchi le volontà del defunto e sia equa per tutti gli eredi coinvolti. Laddove l’eredita include diamanti o gioielli, gli esperti gemmologi sono chiamati a determinare con precisione il loro valore, fornendo una base solida per la divisione equa tra gli eredi e riducendo il rischio di controversie.

Cosa fare in pratica per dividere i beni

La successione, nell'ambito dell'eredità, è un processo che richiede attenzione a dettagli tecnici per garantire una transizione ordinata e rispettosa. Gli eredi, sia in presenza che in assenza di un testamento, devono affrontare diverse fasi burocratiche disciplinate da vari articoli del codice civile italiano. Il processo ha inizio con la cosidetta apertura della successione che comporta l’ottenimento del certificato di morte del defunto o della defunta e la verifica dell’esistenza di  un eventuale testamento. 

Dopo l’apertura della successione, si procede con la divisione ereditaria, ovvero il processo attraverso il quale gli eredi ottengono la proprietà dei beni lasciati dal/dalla defunto/a. Tale processo può avvenire in modo consensuale, ossia quando tutti sono d'accordo su come dividere i beni (nel qual caso va stipulato un atto notarile) o giudiziale, quando c'è disaccordo e si chiede l'aiuto di un tribunale.

La divisione ereditaria non si riferisce  solo ad immobili e somme di denaro, ma include anche oggetti preziosi come arredi, diamanti, gioielli, orologi ecc. I gioielli ereditati possono avere un significato sentimentale e, allo stesso tempo, rappresentare una parte importante dell'eredità. Durante la divisione ereditaria, è fondamentale stabilire il valore esatto dei gioielli, poiché cio influenzerà la ripartizione dei beni tra gli eredi. La valutazione dei beni, compresi gioielli e altri beni mobili, è un aspetto cruciale per stabilire il valore complessivo dell'eredità.

Costi della divisione ereditaria:
1.  Divisione Consensuale (notarile):

  • Costo medio: Da 1.000 a 9.000 euro.
  • Vantaggi: Procedura più rapida e meno costosa, sempre che tutti siano d'accordo.
  • Modalità: Presso un notaio con il consenso unanime degli eredi.

2.  Divisione Giudiziale

  • Costi: Variano notevolmente.
  • Vantaggi: Soluzione necessaria quando gli eredi non sono d'accordo, ma il processo è lungo e complesso.
  • Modalità: Citazione in tribunale, procedimento giudiziale.

3. Divisione Testamentaria:

  • Costi: Dipendono dalla complessità.
  • Vantaggi: Si seguono le indicazioni del testamento del defunto.
  • Modalità: In base alle disposizioni riportate nel testamento.

La scelta tra queste opzioni dipende dalla situazione della famiglia. La consulenza legale e professionale può semplificare il processo, rendendo la divisione degli averi familiari un percorso più gestibile e rispettoso.

Implicazioni fiscali dell'eredità: l’Imposta di Successione

Nel contesto della successione ereditaria, è cruciale comprendere le implicazioni fiscali relative alla divisione degli averi, prima di prendere qualsiasi decisione. L'imposta di successione è calcolata sul totale dell’eredità, ovvero la somma del valore di ogni bene, deducendo eventuali debiti e anche le spese mediche sostenute dagli eredi negli ultimi sei mesi di vita del defunto.

Successivamente alla divisione ereditaria, gli eredi devono presentare una dichiarazione di successione in cui forniscono dettagli accurati sui beni, i debiti e le spese sostenute durante gli ultimi sei mesi di vita del defunto. Questa dichiarazione, accompagnata dalla valutazione professionale dei beni di valore, come i gioielli, forma la base per il calcolo dell'imposta di successione, che varia a seconda del grado di parentela e del valore complessivo dell'eredità. L'assistenza di professionisti, come avvocati specializzati e gemmologi qualificati, può semplificare il processo, garantendo una transizione legale e armoniosa degli averi familiari.

L’imposta di successione è influenzata da vari fattori, tra cui il valore dell'eredità e il grado di parentela degli eredi. La legge italiana stabilisce aliquote specifiche che si applicano a diverse situazioni.

Aliquote e Franchigie dell’Imposta di Successione:

  • Coniugi e parenti in linea retta
    Questa categoria di persone, ovvero coniugi e parenti in linea retta, come genitori e figli, è soggetta a un'imposta del 4% sul valore eccedente un milione di euro per ciascun erede.
  • Fratelli, sorelle e altri parenti
    Fratelli, sorelle e altri parenti fino al quarto grado in linea retta e fino al terzo grado in linea collaterale  sono soggetti ad un'aliquota del 6% sul valore eccedente 100.000 euro per ciascun erede.
  • Altre persone designate
    Gli individui indicati dal defunto, ma che non rientrano nelle categorie precedenti, sono soggetti ad un'aliquota dell'8%, senza alcuna franchigia.

Esonero e soglia dei 100.000 Euro: Oltre alle soglie sopra menzionate, vi sono casi in cui l'imposta di successione non è dovuta. Questa esenzione si applica a coniugi e parenti in linea retta purché l'attivo ereditario non superi i 100.000 euro, esclusi beni immobiliari. Se queste condizioni sono soddisfatte, la dichiarazione di successione può essere sostituita da una dichiarazione di esonero, cosa che semplica significativamente il processo per gli eredi.

La regola del 10%: Un aspetto importante riguarda il valore dei beni mobili presenti nell’asse ereditario. Ai fini del calcolo dell’imposta di successione, tali beni mobili saranno pari al 10% di tutto il valore imponibile della singola quota ereditaria. Questa regola è applicata quando nella dichiarazione di successione non è specificato alcun importo per denaro, mobilia o gioielli. Di conseguenza, è consigliabile considerare l'inventario e la stima dei beni mobili poiché, in assenza di una valutazione precisa, il fisco attribuisce loro un valore forfettario pari al 10% del valore di tutto l'asse ereditario. La perizia potrebbe quindi consentire di ridurre l’imponbile, e di conseguenza, l’imposta di successione.

In conclusione:

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