Nascita di una Meraviglia: Come si Formano i Diamanti?

4/9/2024|diamanti

Nascita di una Meraviglia: Come si Formano i Diamanti?

I diamanti sono indubbiamente tra le pietre preziose più apprezzate e desiderate al mondo.
Ma come si formano?
Per comprendere come si forma un diamante è essenziale capire innanzitutto cosa sono i diamanti. Si tratta di cristalli di carbonio puro che si trovano, se naturali, solo in determinate regioni del mondo.  

 

Il processo ha inizio nelle profondità della terra,  circa 150-200 chilometri al di sotto della superficie terrestre. Qui, il carbonio, elemento base dei diamanti, viene esposto a temperature superiori ai 1.000 gradi centigradi e a pressioni intensissime, fino a 60.000 volte superiori a quelle atmosferiche.

 

In queste condizioni estreme, il carbonio si cristallizza lentamente, nel corso di milioni o addirittura miliardi di anni. Questo processo di cristallizzazione dà origine ai diamanti che infine emergono in superficie attraverso eruzioni vulcaniche o altri movimenti geologici. 

 

Diamanti Naturali e Sintetici

Abbiamo visto, per linee generali, come si formano i diamanti in natura, un processo che richiede tempi lunghissimi.  Tuttavia, esistono anche i diamanti sintetici, creati dall'uomo in laboratorio. 
Vi sono due metodi principali per creare diamanti sintetici: il metodo ad alta pressione e alta temperatura (HPHT) e il metodo della deposizione chimica da fase vapore (CVD).


Nel metodo HPHT (High Pressure High Temperature), il carbonio viene esposto a temperature e pressioni molto elevate, simili a quelle delle profondità terrestri dove si formano i diamanti naturali. Questo processo forza il carbonio a cristallizzarsi, formando un diamante.


Nel metodo CVD (Chemical Vapour Deposition), un gas contenente carbonio, come il metano, viene ionizzato in una camera a vuoto. Gli atomi di carbonio ionizzati vengono quindi depositati su un substrato in silicio in un ambiente ad alta temperatura, formando uno strato di diamante.


Entrambi i metodi generano  diamanti con la stessa composizione chimica dei diamanti naturali, ma con un tempo di formazione molto più breve (anche solo pochi giorni!), con un risultato economico sicuramente meno dispendioso che l’estrazione e maggiormente accessibile per alcuni usi, specie quelli industriali. Infatti, date le loro eccellenti proprietà di durezza e resistenza all'usura, i diamanti vengono utilizzati nella produzione di utensili di taglio, punte per trapani e abrasivi e quelli sintetici sono più facilmente reperibili ed estremamente meno costosi di quelli naturali.

Utilizzo dei diamanti sintetici

Negli ultimi anni, a fronte dei grandi progressi compiuti dalle tecnologie di produzione, i diamanti sintetici hanno tuttavia guadagnato popolarità anche nel settore della gioielleria. 

Alcune grandi marche di gioielli hanno iniziato a esplorare l'uso dei diamanti sintetici per le loro collezioni, specie quelle più mass-market, ma l'adozione di queste pietre è ancora relativamente limitata nel settore dell’alta gioielleria. Anche se i diamanti sintetici offrono vantaggi in termini di sostenibilità e tracciabilità rispetto ai diamanti estratti naturalmente, molti brand di lusso continuano a preferire i diamanti naturali per la loro rarità e il loro valore intrinseco.

Come distinguere un diamante sintetico da un diamante naturale

Non è sempre facile riconoscere un diamante naturale da uno sintetico, poiché i diamanti sintetici hanno una composizione chimica e una struttura cristallina analoghe a quelle dei diamanti naturali. Tuttavia, gli esperti dispongono di tecniche e strumenti specifici per distinguere tra i due.

Uno dei metodi più comuni è l'analisi mediante un microscopio a fluorescenza. Spesso i diamanti sintetici presentano  una fluorescenza diversa rispetto ai diamanti naturali quando esposti a raggi ultravioletti. Inoltre, l'esame delle inclusioni, ovvero le piccole impurità all'interno del diamante, può fornire indicazioni sulla sua origine. I diamanti naturali generalmente presentano inclusioni e difetti, mentre i diamanti sintetici tendono ad avere meno inclusioni o tipi di inclusioni diverse.

Anche l'analisi spettroscopica, che studia la luce riflessa e assorbita dal diamante, può fornire informazioni preziose sulla sua origine. Infine, la certificazione da parte di laboratori gemmologici qualificati può confermare l'autenticità e l'origine del diamante, offrendo una maggiore tranquillità all’acquirente.

In generale la distinzione definitiva tra un diamante naturale e uno di laboratorio può essere data solo attraverso l’utilizzo di strumenti gemmologici avanzati e adeguati, che non sempre sono a disposizione di gioiellerie o gemmologi autonomi.

 

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