Come funziona l'eredità in separazione dei beni senza figli?

7/16/2024|eredita

Come funziona l'eredità in separazione dei beni senza figli?

Al momento del matrimonio, è necessario scegliere tra la comunione o la separazione dei beni. Al giorno d’oggi, una vasta maggioranza delle coppie opta per la separazione dei beni, una decisione spesso motivata da questioni legali ed economiche, piuttosto che da considerazioni sentimentali.

La separazione dei beni, oltre a tutelare dalle azioni legali di possibili creditori, semplifica le pratiche in caso di divorzio. Infatti, tutti i beni immobili (case, terreni, ecc.) e mobili (come conti correnti, opere d’arte, gioielli) acquisiti durante il matrimonio rimangono in ogni caso di proprietà della persona che li ha comprati.

Diritti ereditari dei coniugi

Per quanto concerne i diritti ereditari dei coniugi superstiti, non vi sono differenze significative tra comunione e separazione dei beni. In entrambi i casi, alla morte di uno dei coniugi, il patrimonio del defunto sarà suddiviso tra gli eredi legittimi, coniuge incluso, secondo quanto previsto dal codice civile. Le leggi italiane di successione mirano a proteggere il coniuge superstite, garantendogli una quota rilevante del patrimonio, anche in presenza di altri eredi. Questo principio assicura che il coniuge non venga lasciato in difficoltà finanziarie dopo la perdita del partner.
Tuttavia, vi è una differenza tra comunione e separazione dei beni, ovvero la composizione dell'asse ereditario, che include sia beni mobili che immobili. Se i beni erano in comunione legale, solo il 50% di questi entra nell'asse ereditario, poiché l'altra metà appartiene già al coniuge superstite. Nel regime di separazione dei beni, invece, l'intero patrimonio del defunto è soggetto a divisione tra gli eredi legittimi.

Eredità con o senza testamento

Un altro aspetto che incide sulla divisione dei beni ereditari tra coniugi è l’eventuale esistenza di un testamento.

  • Con testamento: Se il defunto ha lasciato un testamento, le ultime volontà devono essere rispettate: parte del patrimonio deve essere destinata agli eredi legittimi e il resto alle persone o cause indicate. Se il coniuge superstite è nominato erede principale, avrà diritto alla parte maggiore dell'eredità, ma sempre nel rispetto delle quote legittime destinate agli altri eredi, come i genitori del defunto o i suoi fratelli e sorelle.
  • Senza testamento: In assenza di un testamento, si applica la successione legittima, come stabilito dal codice civile. Quando non ci sono figli, il coniuge superstite eredita una quota significativa del patrimonio del defunto. Secondo l'articolo 582 del codice civile, se il defunto non lascia né figli né genitori in vita, l'eredità è suddivisa tra il coniuge superstite e i fratelli e sorelle del defunto.

Quando il coniuge eredita tutto?

Quando un coniuge muore in separazione dei beni e senza figli, i diritti successori vengono trasferiti automaticamente al coniuge superstite e, proporzionalmente, agli altri parenti di sangue. Secondo il Codice Civile, tutti gli eredi legittimi hanno diritto a una quota dell'eredità, che può includere beni mobili, immobili, gioielli, denaro e titoli. Quindi, in assenza di figli, il coniuge ha diritto a metà dell'asse ereditario se il defunto aveva dei fratelli e/o sorelle. Se non ci sono né figli né altri parenti prossimi, il coniuge eredita l'intero patrimonio.

Il coniuge ha anche il diritto di abitazione sulla casa coniugale e l'uso dei mobili che la arredano.

Cosa si deve fare quando muore il coniuge?

Al  momento del decesso, secondo il codice civile occorre procedere alla cosiddetta apertura della successione per la trasmissione del patrimonio ereditario agli eredi legittimi, che comporta una serie di adempimenti. Il coniuge superstite, in quanto erede privilegiato, è obbligato a presentare la dichiarazione di successione entro dieci anni dalla morte del defunto, sempre che i beni ereditati abbiano un valore di oltre 100.000 euro.

E cosa fare se si ereditano gioielli?

Uno dei principi fondamentali della legge è assicurare una distribuzione equa dei beni e delle proprietà del defunto tra tutti gli eredi legittimi. Tuttavia, quando si tratta di oro, gioielli e diamanti spesso sorgono complicazioni alla luce del loro valore affettivo oltre a quello economico.

Attualmente, non esiste una normativa specifica per la divisione degli oggetti con alto valore sentimentale e quindi la spartizione di oro, gioielli e altri beni affettivi non è regolamentata in modo particolare e rientra nel patrimonio complessivo dell'eredità.

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